L’Ue nella programmazione 2014-2020 ha indicato come indispensabile una sequenza di azioni che devono accelerare il disinquinamento del pianeta minacciato dall’anidride carbonica e la mobilità sostenibile gioca un ruolo fondamentale. La mobilità gioca infatti un ruolo cruciale a livello ambientale, così come nel contribuire alla crescita socioeconomica delle aree urbane. Basti pensare che il 40% delle totali emissioni di anidride carbonica e il 70% delle emissioni di altre sostanze inquinanti sono causate dal traffico urbano. Sfide come la sicurezza stradale, l'impatto ambientale, la congestione del traffico, il degrado urbano e la crescente domanda di mobilità, sono ormai comuni a molte città europee. Per questa ragione e, benché secondo il principio di sussidiarietà tali politiche siano di competenza delle autorità locali, l'Unione europea si rende parte attiva al riguardo, combinando tra loro intervento politico e linee-guida.
Numerose città europee (Amsterdam, Barcellona, Brema, Copenaghen, Edimburgo, Ferrara, Graz, Strasburgo ecc.) ci danno la dimostrazione ogni giorno che la riduzione nell’uso individuale della macchina è un obiettivo non solo auspicabile ma anche ragionevole. In queste città vengono applicate alcune misure a favore dei trasporti pubblici e dell’uso condiviso tra macchine e biciclette, ma anche misure che cercano di limitare l’uso individuale della macchina all’interno del centro-città.
Queste iniziative non portano pregiudizio alla crescita economica delle città o all’accessibilità dei loro centri commerciali, perché si è compreso che l’uso sfrenato dell’automobile per gli spostamenti individuali non riesce più a garantire la mobilità della collettività.
Ritt Bjerregaard, Commissario europeo per l’ambiente, commenta:“Il loro approccio s’inserisce perfettamente nel quadro d’accordi internazionali dell’Unione europea nel campo della riduzione delle emissioni di gas con effetto serra e della legislazione europea sulla qualità dell’aria. In relazione a quest’ultima, piani locali di gestione e di miglioramento della qualità dell’aria urbana devono essere attuati e i cittadini devono essere informati in caso d’inquinamento rilevante, come già succede da diversi anni per quello da ozono. Il modo in cui le città (e di conseguenza le grandi aziende) organizzano il loro sistema di trasporti sarà al centro delle preoccupazioni negli anni a venire e ciò, tanto più, in considerazione del fatto che la Commissione dovrà pubblicare ogni anno la lista delle zone e agglomerati dove l’aria non raggiunge parametri qualitativi accettabili.
È in questa situazione che ho preso l’iniziativa, senza dubbio non abituale, di indirizzarmi direttamente a voi, responsabili politici delle città di medie o grandi dimensioni dell’Unione europea. Il manuale «Città in bicicletta, pedalando verso l’avvenire» che voi avete sotto gli occhi parte dalla constatazione che il peggiore nemico della bicicletta in città non sono le macchine, ma i pregiudizi”.
La Commissione Europea del Turismo e Trasporti ha approvato le linee guida relative alle infrastrutture presenti sul territorio UE. Il documento contiene una assoluta novità. Per la prima volta, i parlamentari UE hanno introdotto la bicicletta all’interno della Rete Transeuropea di Trasporto.
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