Castellania 13 e 14 maggio 2017
Entra nel vivo il Gravel Road Series, il nuovo circuito dedicato alle bici Gravel e sponsorizzato da Specialized.
A
poco meno di un mese dall’esordio del nuovo circuito dedicato alle bici
Gravel, si aprono ufficialmente le iscrizioni per la prima prova, con
partenza e arrivo nel paese natale di Fausto Coppi.
Il 13 e 14
Maggio, infatti, spetterà a questo luogo sacro per gli appassionati di
ciclismo, ovvero il paese natale di Fausto Coppi, il compito di
accendere i riflettori sul nuovo circuito Gravel ideato da Franco
Monchiero, circuito che si compone anche delle prove di Alba (11 giugno)
e Bagno Vignoni (5 Novembre). La formula di gara si ispira alle
competizioni enduro, quindi avrà prove speciali cronometrate e
trasferimenti ad andatura libera vincolati solo dal controllo orario.
La prima delle tre tappe in calendario è, quindi, quella di Castellania, in provincia di Alessandria, organizzata in collaborazione con il Comitato per la Valorizzazione degli Itinerari Cicloturistici dei Colli di Coppi. Un omaggio doveroso e fortemente voluto al Campionissimo, ovvero un appuntamento agonistico moderno e di grande attualità, vista la tipologia di gara, ambientato in una terra ricca di storia e di suggestioni che rimandano al grande Ciclismo del passato.
Si correrà sulle strade e sulle sterrate su cui si allenava l’Airone, le stesse, o quasi, perché rispetto a quell’epoca ci sono molti meno sassi e un po’ più di asfalto. Si affronteranno, quindi, le salite che lo hanno forgiato nel carattere e nel fisico da predestinato. Quelle percorse dal giovanissimo Fausto in bici, ancor prima che per allenarsi alle grandi imprese sportive, per recarsi al lavoro di garzone.
Si attraverseranno, così, i luoghi della sua infanzia e della sua adolescenza, laddove prima sognava e poi costruiva le sue vittorie insieme al fratello. Sì, perché sulle dolci colline tortonesi vivevano e si allenavano il fratello Serse ma anche altri ciclisti di varie epoche, tra cui Giovanni Cuniolo, la prima maglia tricolore della storia del campionato italiano, e Luigi Malabrocca, maglia nera al giro d’Italia per ben due volte consecutive. E ancora i mitici gregari di Fausto, Andrea “Sandrino” Carrea ed Ettore Milano. E sarà l’occasione per scoprire non solo una terra legata alla storia del grande Ciclismo, ma anche le tradizioni e il buon cibo di un territorio tutto da conoscere ed esplorare.
La prima delle tre tappe in calendario è, quindi, quella di Castellania, in provincia di Alessandria, organizzata in collaborazione con il Comitato per la Valorizzazione degli Itinerari Cicloturistici dei Colli di Coppi. Un omaggio doveroso e fortemente voluto al Campionissimo, ovvero un appuntamento agonistico moderno e di grande attualità, vista la tipologia di gara, ambientato in una terra ricca di storia e di suggestioni che rimandano al grande Ciclismo del passato.
Si correrà sulle strade e sulle sterrate su cui si allenava l’Airone, le stesse, o quasi, perché rispetto a quell’epoca ci sono molti meno sassi e un po’ più di asfalto. Si affronteranno, quindi, le salite che lo hanno forgiato nel carattere e nel fisico da predestinato. Quelle percorse dal giovanissimo Fausto in bici, ancor prima che per allenarsi alle grandi imprese sportive, per recarsi al lavoro di garzone.
Si attraverseranno, così, i luoghi della sua infanzia e della sua adolescenza, laddove prima sognava e poi costruiva le sue vittorie insieme al fratello. Sì, perché sulle dolci colline tortonesi vivevano e si allenavano il fratello Serse ma anche altri ciclisti di varie epoche, tra cui Giovanni Cuniolo, la prima maglia tricolore della storia del campionato italiano, e Luigi Malabrocca, maglia nera al giro d’Italia per ben due volte consecutive. E ancora i mitici gregari di Fausto, Andrea “Sandrino” Carrea ed Ettore Milano. E sarà l’occasione per scoprire non solo una terra legata alla storia del grande Ciclismo, ma anche le tradizioni e il buon cibo di un territorio tutto da conoscere ed esplorare.
Il Percorso
I Colli Tortonesi, già teatro anche
della Mitica, ciclostorica con bici d’epoca, ideata ed organizzata dallo
stesso Comitato Colli di Coppi, si presentano come un paesaggio
complesso e variegato, dove piccole strade di campagna, pievi, filari di
vite, campi arati soleggiati e verdi boschi sono l’emblema di un mondo
che ancora sopravvive con ritmi e tempi ben lontani dalla frenesia delle
moderne città.
La location, fra le altre cose, si presta molto bene per le gravel bike, e le colline circostanti Castellania, farcite qua e là di strade bianche, daranno del filo da torcere ai partecipanti.
La formula di gara rispecchia in tutto e per tutto quella già vista l’anno scorso, in occasione della Gravel Road Challenge di Punta Ala, ovvero la classifica verrà stilata in base ai tempi delle Prove Speciali, in vero stile enduro, solo che in questo caso il percorso di gara prevederà sterrati e/o tratti asfaltati e trasferimenti (cioè la distanza fra la fine di una Ps e l’inizio della successiva) molto più lunghi.
Nello specifico, il percorso della prima tappa, con partenza e arrivo a Castellania, ha un chilometraggio complessivo di circa 80 Km, di cui 8 su strada sterrata, per un dislivello di circa 1.840 metri. Numeri, quindi, che parlano di una manifestazione non estrema, adatta, se non proprio a tutti, a moltissimi ciclisti, per quanto tecnicamente non certo banale ma piuttosto divertente.
La gara si articola in tre prove speciali cronometrate e altrettanti trasferimenti, su e giù per le colline, dentro e fuori i borghi di Sant’Alosio, San Vito Garbagna, Montebore, Dernice, San Sebastiano Curone, Brignano, Volpedo, Monleale Alto, Ca’ da Borgo, Montemarzino, Scrimignano, Mereta, Tassare, Cerreto Grue, Fonti di Villaromagnano, Villaromagnano, Montale Celli, Costa Vescovato.
Si inizia subito con la Prova Speciale Castellania-Garbagna, che ha una lunghezza di 7,8 km, di cui 3,6 su strada bianca, e si caratterizza per una prima parte nervosa e un po’ tecnica con una salita, e la seconda parte, da San Vito a Garbagna, con una discesa veloce su asfalto.
La seconda prova speciale, Brignano-Volpedo, misura 10,2 km e si caratterizza per una prima parte in falsopiano in leggera discesa che fa da antipasto per una salita di 1,4 km con “strappetto” finale. Lasciata la strada asfaltata, si percorre un tratto di strada bianca prima del finale in discesa verso il controllo orario e il ristoro nei pressi dell’azienda agricola La Zerba di Volpedo. Nella terza ed ultima speciale si affronta La Rampina, sterrata lunga 3,1 km, di cui i primi 900 metri sono in salita, resa impegnativa anche dalla ghiaia, seguita da uno spettacolare e panoramico falsopiano. Al termine della strada bianca, ancora asfalto per 4,2 km con tratti in salita, alcuni brevissimi ma impegnativi, sino al traguardo di Castellania.
La location, fra le altre cose, si presta molto bene per le gravel bike, e le colline circostanti Castellania, farcite qua e là di strade bianche, daranno del filo da torcere ai partecipanti.
La formula di gara rispecchia in tutto e per tutto quella già vista l’anno scorso, in occasione della Gravel Road Challenge di Punta Ala, ovvero la classifica verrà stilata in base ai tempi delle Prove Speciali, in vero stile enduro, solo che in questo caso il percorso di gara prevederà sterrati e/o tratti asfaltati e trasferimenti (cioè la distanza fra la fine di una Ps e l’inizio della successiva) molto più lunghi.
Nello specifico, il percorso della prima tappa, con partenza e arrivo a Castellania, ha un chilometraggio complessivo di circa 80 Km, di cui 8 su strada sterrata, per un dislivello di circa 1.840 metri. Numeri, quindi, che parlano di una manifestazione non estrema, adatta, se non proprio a tutti, a moltissimi ciclisti, per quanto tecnicamente non certo banale ma piuttosto divertente.
La gara si articola in tre prove speciali cronometrate e altrettanti trasferimenti, su e giù per le colline, dentro e fuori i borghi di Sant’Alosio, San Vito Garbagna, Montebore, Dernice, San Sebastiano Curone, Brignano, Volpedo, Monleale Alto, Ca’ da Borgo, Montemarzino, Scrimignano, Mereta, Tassare, Cerreto Grue, Fonti di Villaromagnano, Villaromagnano, Montale Celli, Costa Vescovato.
Si inizia subito con la Prova Speciale Castellania-Garbagna, che ha una lunghezza di 7,8 km, di cui 3,6 su strada bianca, e si caratterizza per una prima parte nervosa e un po’ tecnica con una salita, e la seconda parte, da San Vito a Garbagna, con una discesa veloce su asfalto.
La seconda prova speciale, Brignano-Volpedo, misura 10,2 km e si caratterizza per una prima parte in falsopiano in leggera discesa che fa da antipasto per una salita di 1,4 km con “strappetto” finale. Lasciata la strada asfaltata, si percorre un tratto di strada bianca prima del finale in discesa verso il controllo orario e il ristoro nei pressi dell’azienda agricola La Zerba di Volpedo. Nella terza ed ultima speciale si affronta La Rampina, sterrata lunga 3,1 km, di cui i primi 900 metri sono in salita, resa impegnativa anche dalla ghiaia, seguita da uno spettacolare e panoramico falsopiano. Al termine della strada bianca, ancora asfalto per 4,2 km con tratti in salita, alcuni brevissimi ma impegnativi, sino al traguardo di Castellania.
Il Territorio
Cronometro e Prove Speciali a parte,
l’intero percorso è un bellissimo viaggio lungo i colli tortonesi sulle
strade dove si allenavano i fratelli Coppi.
Castellania è nella parte alta della Valle Ossona, solcata dall’omonimo torrente, tra le colline ricoperte di vigneti quali il Barbera e il Timorasso, nella parte bassa, e di boschi a quercia e castagno, in alte valle.
Siamo all’interno della Comunità Montana “Valli Curone, Grue e Ossona”, terra di antiche tradizioni agricole e vitivinicole.
Nelle distese di vigneti e campi coltivati si legge la fecondità di una terra generosa che non manca di rinnovare con l’uomo un’antica alleanza da cui si ricavano i migliori frutti: vini d’eccellenza e prodotti di qualità.
Chi visita i Colli tortonesi scopre ben presto un territorio tutto da “assaggiare”. Dai salumi di ottimo impasto come il Salame Nobile del Giarolo, al celebre Montebore, antico formaggio di produzione locale, divenuto oggi presidio Slow Food. Nei Baci di Dama si tocca l’eccellenza della produzione locale. Tra le molte altre tipicità di questo territorio vi sono diverse specie di frutti: le pesche, particolarmente pregiate quelle di Volpedo, le mele, le fragole, le ciliegie. Un discorso a parte merita la profumatissima “Fragola di Tortona”, il cui passato glorioso sopravvive ancora oggi grazie alla coltivazione di pochi ma affezionati produttori. La bassa Valle Scrivia assicura alcuni prodotti d’eccellenza come patate, cipolle, sedano, aglio e melone. Un particolare cenno al mais ottofile, tradizionale tipo di mais autoctono, un tempo utilizzato per la produzione della polenta, oggi restituito alla coltivazione locale.
Ma il prodotto d’eccellenza del territorio rimane il vino. Il rosso Barbera, il prezioso Dolcetto, l’antico Timorasso ed il bianco Cortese con la Bonarda, il Moscato, la Croatina e la Favorita sono apprezzati dagli intenditori sia in Italia sia all’estero.
Castellania è nella parte alta della Valle Ossona, solcata dall’omonimo torrente, tra le colline ricoperte di vigneti quali il Barbera e il Timorasso, nella parte bassa, e di boschi a quercia e castagno, in alte valle.
Siamo all’interno della Comunità Montana “Valli Curone, Grue e Ossona”, terra di antiche tradizioni agricole e vitivinicole.
Nelle distese di vigneti e campi coltivati si legge la fecondità di una terra generosa che non manca di rinnovare con l’uomo un’antica alleanza da cui si ricavano i migliori frutti: vini d’eccellenza e prodotti di qualità.
Chi visita i Colli tortonesi scopre ben presto un territorio tutto da “assaggiare”. Dai salumi di ottimo impasto come il Salame Nobile del Giarolo, al celebre Montebore, antico formaggio di produzione locale, divenuto oggi presidio Slow Food. Nei Baci di Dama si tocca l’eccellenza della produzione locale. Tra le molte altre tipicità di questo territorio vi sono diverse specie di frutti: le pesche, particolarmente pregiate quelle di Volpedo, le mele, le fragole, le ciliegie. Un discorso a parte merita la profumatissima “Fragola di Tortona”, il cui passato glorioso sopravvive ancora oggi grazie alla coltivazione di pochi ma affezionati produttori. La bassa Valle Scrivia assicura alcuni prodotti d’eccellenza come patate, cipolle, sedano, aglio e melone. Un particolare cenno al mais ottofile, tradizionale tipo di mais autoctono, un tempo utilizzato per la produzione della polenta, oggi restituito alla coltivazione locale.
Ma il prodotto d’eccellenza del territorio rimane il vino. Il rosso Barbera, il prezioso Dolcetto, l’antico Timorasso ed il bianco Cortese con la Bonarda, il Moscato, la Croatina e la Favorita sono apprezzati dagli intenditori sia in Italia sia all’estero.
E poi ci sono le visite a cui, proprio,
non si può rinunciare. La prima, ovviamente, è la casa natale Coppi,
adibita a museo, e poi anche il mausoleo stesso dei fratelli Coppi. Due
tappe fondamentali, interessanti e anche molto emozionanti, non solo per
gli amanti del ciclismo.
La seconda è il borgo di Volpedo, che tra l’altro si attraverserà anche con la gara. Qui nacque Giuseppe Pellizza da Volpedo (1868-1907), uno dei pittori italiani più importanti del suo tempo, noto al grande pubblico soprattutto per essere autore della celebre tela “Il Quarto Stato”.
È anche grazie all’opera di valorizzazione della produzione pittorica del Pellizza che nel 2006 Volpedo è stato inserito nel club de “Borghi più belli d’Italia”: i luoghi del pittore rivivono attraverso le riproduzioni in grande formato di dieci opere disseminate nel borgo e collocate in punti selezionati, a diretto confronto con gli scorci di paesaggio che le hanno ispirate. Un vero e proprio museo all’aria aperta, in un paese di campagna, di chiara vocazione agricola, per visitare il quale vale assolutamente la pena di posare momentaneamente la bici.
Del resto, anche la conoscenza del territorio e delle sue bellezze, al pari delle salite, delle discese e delle Prove Speciale da affrontare a tutta, fa parte della filosofia del Gravel Road Series
La seconda è il borgo di Volpedo, che tra l’altro si attraverserà anche con la gara. Qui nacque Giuseppe Pellizza da Volpedo (1868-1907), uno dei pittori italiani più importanti del suo tempo, noto al grande pubblico soprattutto per essere autore della celebre tela “Il Quarto Stato”.
È anche grazie all’opera di valorizzazione della produzione pittorica del Pellizza che nel 2006 Volpedo è stato inserito nel club de “Borghi più belli d’Italia”: i luoghi del pittore rivivono attraverso le riproduzioni in grande formato di dieci opere disseminate nel borgo e collocate in punti selezionati, a diretto confronto con gli scorci di paesaggio che le hanno ispirate. Un vero e proprio museo all’aria aperta, in un paese di campagna, di chiara vocazione agricola, per visitare il quale vale assolutamente la pena di posare momentaneamente la bici.
Del resto, anche la conoscenza del territorio e delle sue bellezze, al pari delle salite, delle discese e delle Prove Speciale da affrontare a tutta, fa parte della filosofia del Gravel Road Series