martedì 2 luglio 2013

CYCLE!- sui colli tortonesi, alla MITICA, tutti "figli" di Coppi


Sui colli tortonesi, alla Mitica, tutti “figli” di Coppi

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di Lorenzo Franzetti e Guido P. Rubino (foto GR e LF)
La signora Carla sfreccia al passo Coppi con la sua Panda, tra le foto del Campionissimo appese alle case, e devoti del pedale esausti, piegati su ferri d’acciaio, ingobbiti come caricature. La signora sfreccia e tutti si voltano come per dirle: «Ma dove vuole arrivare?».
GPR_3948Quando senti quel rumore di ruota libera ti giri a guardare e forse non ti stupiresti di vederlo, proprio lui. Le strade sono quelle che salgono e scendono dolcemente e ogni tanto ti guardano negli occhi per sfidarti ancora. Una, due volte, e poi di nuovo. Hanno iniziato l’anno scorso, proseguiranno e c’è da scommettere sulla fortuna. Sono tutti vestiti a modo in questo giorno speciale e chi ha una Bianchi, come Coppi, merita la prima fila.
Hanno pensato anche alle “ragazze mitiche” per accogliere i corridori a Tortona. Gonnelline svolazzanti e fiori nel cestino della bici.
GPR_4349Mezzogiorno è passato da un pezzo sulle colline di Tortona, a Castellania la stanno aspettando la signora Carla. E quei corridori esausti se la ritrovano al traguardo, dietro ai fornelli, a rimestare i suoi agnolotti: «Ricetta tortonese, col ripieno di carne cotta nel vino». I ciclisti, i pellegrini venuti lì per ricordare Fausto e riconciliarsi con la natura, hanno la loro massaia pronta ad accudirli. Tutti figli di Coppi, chi veramente, chi è nipote, chi è cugino e chi simbolicamente fratello: a Castellania è sempre così, ma in certi giorni di più. Come quando si corre La Mitica, una bella invenzione per rispolverare le vecchie bici e la passione: tutti figli di Coppi, anche quei ciclisti pelosi, panciuti, ingrigiti. Altri ancora sono giovani e forti, dentro a maglie di lana, in sella a bici che hanno visto le tutte le guerre del Novecento.
GPR_4018Certe manifestazioni ciclistiche nascono da congiunzioni perfette. Un po’ come alcuni campioni, il loro mondo, la loro squadra e quell’allenatore cieco.
Le Terre di Coppi si chiamano. Ed ogni via è una celebrazione di foto storiche sui muri o una litania di imprese stampate sull’asfalto dell’ultima salita, quella che porta a Castellania.
Coppi qui è presente, è un familiare reale per tutti. Da queste parti cresci sentendo di Coppi e dei suoi. Se non lo hai parente di sangue te lo ritrovi comunque dappertutto, a cominciare dall’orgoglio.
GPR_4059Riscoprire i valori di una terra: anche la bici aiuta. E a Tortona e sui suoi colli, in quell’angolo di Piemonte, si accorgo finalmente di quale gran regalo ha fatto loro Coppi. Vengono da tutto il mondo, grazie a lui: «Ogni anno salgono qui circa 10.000 persone», spiega il sindaco di Castellania, cento abitanti da amministrare, ma un’immagine mondiale da difendere e valorizzare. La rivincita dei colli tortonesi è come la rimonta di un ciclista, di uno scalatore che finalmente crede nelle proprie gambe e in se stesso e prova a portarsi in testa al gruppo. Era una terra di contadini poveri, questa: oggi, qualcosa cambia. L’estate ha un profumo più intenso: i vigneti sono carichi di grappoli ancora da far maturare. Ma preannunciano un’annata buona. Profumi intensi dentro a nuvole di polvere, sollevate da ciclisti arrivati da ogni parte d’Italia e dalla Francia.
GPR_4158Castellania è il centro di un mondo e ognuno ha un aneddoto. “Mio nonno che storia. All’inizio con Serse Coppi si odiavano perché si contendevano le ragazze, poi sono diventati amici più che mai. Mio nonno, quello che dalla Campagna di Russia è tornato a piedi per dire che era vivo”. Racconti che si mischiano ai ricordi di chi ha capelli bianchi d’esperienza. Qui Coppi lo vedevano passare in allenamento oppure vestito bene. Un uomo di mondo. E che uomo! Pensieri umili e pensieri di campione che ha conosciuto il mondo. E via a pedalare tra le vigne e il vino che qui viene davvero bene e non importa se te lo fai in casa oppure nell’azienda agricola che ancora porti avanti a novanta e più anni.
GPR_4241L’Eroica ha aperto una strada, le altre la seguono: La Mitica, però, non va considerata la sua imitazione. La storia ha seminato cultura, su queste colline piemontesi, ma i primi frutti si stanno vedendo soltanto da poco. Ci ha pensato Coppi a risvegliare gli animi: e ci è voluto del tempo e ancora ce ne vorrà. La bici ha la sua forza, ora anche la signora Carla lo sa, mentre cucina i suoi agnolotti per centinaia di ciclisti esausti, ma sorridenti. Tutti figli di Coppi, su queste strade: e la gente del luogo ora ci crede. Ma è al bivio, a metà strada: il Campionissimi ha fatto il suo regalo, ora sta a loro scegliere come valorizzarlo. C’è che vorrebbe più pace e non specularci sopra e chi, invece, comincia a capire che il regalo di Coppi potrebbe avere un ritorno interessante per tutta la gente del posto. A Castellania hanno sempre guardato giù dalla loro collina, verso la pianura e Alessandria, con una certa diffidenza: ora, il loro sguardo è più orgoglioso.
GPR_3845La storia si intreccia all’asfalto che lascia il passo alla strada sterrata. Qualche buca e un po’ di prudenza. Andando in giro da queste parti non si fa tanta strada e ogni paese è una scoperta. Una sosta per comprare una busta di pesche che in questa zona sono speciali e ancora a spasso a nutrire corpo e intelletto. Quella piazza di Volpedo ritratta da Giuseppe Pellizza nel Quarto Stato parla di storia che cambia. Da queste parti ne è passata tanta.
© Lorenzo Franzetti
© Lorenzo Franzetti
La Mitica è l’occasione che piace e la voglia di partecipare cresce. Ristori spontanei con i bambini pure a dare una mano rinfrescando i concorrenti. “E vi è andata bene, l’anno scorso c’erano dieci gradi in più”.
Il giorno prima un mercatino e anche una cronometro, tanto per scaldare i muscoli e provare le bici. Se viene fame ci sono gli affettati di queste parti, altrimenti si aspetta la cena dedicata ai “Mitici” che di miti ne trovano davvero: dai figli di Coppi ai corridori di una volta. Qualcuno, come Franco Balmamion, ritrova pure la sua bici di quand’era professionista alla Salvarani, nel 1970. C’è chi canta i ricordi e chi li scrive. Alcuni, alla Mitica, li pedalano, altri tirano fuori lo striscione dedicato a Serse Coppi. Roba da tornarci anche nel resto dell’anno per pedalare su queste strade che di traffico ne vedono così poco.
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a seguire uno splendido portfolio di immagini della Ciclostorica LA MITICA
http://www.cyclemagazine.it/cycle/2013/06/nelle-terre-di-coppi-a-scoprire-un-capitale-con-la-mitica/

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