martedì 30 aprile 2013

Se la scuola avesse due ruote...


Se la scuola avesse due ruote…

di Simona Fiscale
scuola newSpesso sentiamo parlare della necessità di immaginare per la scuola degli approcci didattici alternativi e creativi, che riescano a fare appello alla naturale curiosità dei bambini e che sappiano coinvolgerli completamente nel campo esperienziale. Fare in modo, insomma, che la scuola abbia maggiore aderenza alla realtà e riesca ad aiutare i ragazzi a sviluppare spirito e coscienza critica, strumenti necessari per affrontare e gestire gli ostacoli che la vita dispensa.
Immaginiamo un uomo in sella a una bici, nell’atto di affrontare una salita impegnativa, oppure, che scivola comodamente lungo un morbido declivio che invita a lasciare i pedali. Dietro di lui vediamo un gruppetto di ragazzini, di 11-12 anni, massimo 13. Ogni tanto fanno qualche sosta per rifocillarsi o scattare qualche foto, ma non per parlare, perché quello riescono a farlo benissimo anche pedalando e osservando il mondo dal sellino della bici, catturando con uno sguardo tutto quello che gli occhi possono trattenere. All’apparenza potrebbe trattarsi di un normale gruppo sportivo di ciclisti in erba, ma non sarebbe la nostra storia, infatti quella che stiamo per raccontarvi è un’altra.
L’uomo in equilibrio su due ruote è Emilio Rigatti, insegnante di lettere della scuola media di Ruda, mentore illuminato che a modo suo cerca di portare avanti una rivoluzione silenziosa, esercitando una forma di resistenza contro il degrado dell’istituzione scolastica. Quando può, il professor Rigatti, porta i suoi allievi fuori dalle mura scolastiche per vedere “dal vero” quello che hanno studiato in classe. Non si tratta solo di approfondire il programma; Rigatti cerca di offrire ai suoi ragazzi un’altra visione del mondo, una prospettiva che si coniuga all’incedere della bicicletta, assecondandone il ritmo che non è né lento, né veloce, ma è semplicemente il ritmo giusto per ascoltare il proprio respiro e trattenere negli occhi frammenti di mondo. Rigatti dice: “le mie classi sono organizzate come gruppi di studio, uno scambio di informazioni e punti di vista che consentono anche a me di imparare sempre qualcosa di nuovo”. Il suo metodo è tutto improntato sulla condivisione delle esperienze, in una dimensione comunitaria.
Nel suo libro “Se la scuola avesse le ruote – Le avventure di una classe in bicicletta e manuale di pedagogia”, pubblicato da Ediciclo nel 2010, Rigatti racconta la sua meravigliosa esperienza di resistenza a pedali, iniziata negli anni ’80, per farci sapere che se la scuola avesse due ruote… non lascerebbe nessuno indietro.

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