http://genova.repubblica.it/cronaca/2015/05/08/news/pista_ciclabile_ed_e_addio_al_cemento-113807335/
La sfida vera non è quella tra i velocisti che disputeranno, domani, la cronometro della prima tappa del Giro 2015 sul tracciato bord de mer della pista ciclabile di Area 24. La vera sfida, qui a Sanremo e lungo la Riviera dei Fiori è quella del dna. I “cannibali” dell’economia locale avranno finalmente deciso di scendere dalle betoniere e inforcare anche loro le biciclette?
I 24 chilometri della ciclabile, che sotto la guida dell'ultimo amministratore delegato di Area 24, Giuseppe Argirò, hanno fatto il salto di qualità diventando una delle principali mete di un turismo d'elite che cerca vacanze, cultura, ambiente e sport, sembrano aver modificato anche il dna di larga parte di una cosiddetta "imprenditoria" locale che negli ultimi 50 anni (e non per niente è l'età del romanzo di Italo Calvino "La speculazione edilizia", ambientato proprio a Sanremo) si è dedicata a brucare il territorio sostituendo ulivi, limoni e serre con il cemento di villini, palazzine e seconde case in genere. Non che certi appetiti siano del tutto scomparsi, ma la ciclabile ha dimostrato che si può vivere di altro, oltre ai metri quadri venduti a peso d'oro.
Concorda Daniela Cassini, assessore al turismo del Comune di Sanremo: «E' una scelta epocale per un intero territorio. Lo so bene per avere vissuto direttamente in Amministrazione quegli anni dal 2005 in avanti: la scelta di non fare una strada di scorrimento sul vecchio tracciato ferroviario si è dimostrata vincente». La pista ciclopedonale spiega Cassini «ha rappresentato una svolta anche dal punto di vista turistico per una realtà che dava segnali di asfissia. Un turismo finalizzato alle qualità ambientali, al recupero delle eccellenze di mare e di terra, alla riscoperta di uno stile di vita che qui a ponente fa la differenza: ambiente mare vegetazione enogastronomia, centri storici percorsi naturalistici, entroterra. Sta nascendo una nuova economia di piccole dimensioni al momento, ma di grande creatività in cui esprimere anche valori ecologici ed etici».
Argirò ha spiegato che il richiamo della ciclabile potrebbe riportare la Riviera alla stagione lunga come accadeva ai primi del secolo scorso.
«Il turismo sportivo – riflette Cassini - valorizza un microclima del tutto eccezionale, che può essere una risorsa non solo come meta individuale ma anche di gruppi, turismo di benessere che ci fa apprezzare a livello nazionale ed internazionale.
Oggi la pista ciclabile e tutto il parco costiero rappresentano il migliore elemento di promozione turistica per il nostro territorio in Italia e all'estero».
Ma l'esistenza stessa della ciclabile aumenta i valore dei terreni confinanti, ed esiste quindi il pericolo di un nuovo assalto speculativo dei palazzinari. «Non è più tempo – commenta Cassini -, spero che in molti se ne stiano convincendo. In ogni caso l'attenzione è alta e la sensibilità verso questo nuovo gioiello ponentino sta contagiando tutti gli strati della cittadinanza. Ora è veramente percepita come un bene comune. Si è magicamente spostata l'attenzione da un territorio esasperatamente urbanizzato e tentato da nuovi appetiti, verso un modo di godere delle bellezze naturali non statico ed improduttivo, ma dinamico e produttivo di buone pratiche, anche economiche. Abbiamo dato una nuova moderna opportunità a questo territorio, concettualmente fermo all'epoca d'oro del turismo d'elite e in anni recenti devastato da una insana speculazione».
Il prossimo obiettivo di Area 24 (società a cui partecipano Comune di Sanremo, Filse e Carige) è integrare la ciclabile con un altro tesoro naturale della Riviera, quel "Santuario dei cetacei" che non ha ancora espresso tutto il suo potenziale. Grazie ai fondi europei Alcotra i centri della Riviera dei Fiori lungo la ciclabile realizzeranno una serie di attività legate alla presenza delle balene (musei interattivi, centri informativi, pannelli elettronici nei tratti in galleria) finalizzato ad incentivare le imprese di Whale watching per le quali sarà creato un apposito albo professionale.
Per Daniela Cassini il futuro è già scritto: «Il progetto Santuario dei cetacei, risanamento e collegamento dei Forti sul mare con una loro funzionalizzazione ad uso turistico-culturale (vedi Forte di Santa Tecla sul porto vecchio a Sanremo), collegamento con i centri storici delle città attraversate, collegamento con percorsi naturalistici e sportivi nell'entroterra, creazione di parchi archeologici nei siti toccati dalla pista, valorizzazione di circuiti nel patrimonio storico». E' partito un altro Giro a Sanremo, e indossa la maglia verde.
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