martedì 20 dicembre 2011

dedicato a " Giovanni CUNIOLO"


Le gesta e l'epopea del ciclismo eroico rivivranno attraverso le sfide tra Giovanni Cuniolo "manina" e "il diavolo rosso" Giovanni Gerbi a Tortona martedì 20 dicembre 2011 ore 21,15 c/o Sala convegni della fondazione Cassa di risparmio di Tortona, via Puricelli, 11.

All'evento intervengono: 
Claudio Gregori, giornalista della Gazzetta dello Sport
Carlo Delfino, storico ed esperto di ciclismo eroico 
Giovanni Ferrari Cuniolo pronipote di Giovanni Cuniolo primo campione italiano
Giorgio Boccassi, attore e pronipote di Giovanni Gerbi "il diavolo rosso"

All'evento organizzato dal neonato comitato "Colli di Coppi" saranno presenti all'evento vecchie glorie del ciclismo eroico e una piccola esposizione di biciclette da corsa d'epoca che illustreranno l'evoluzione della bicicletta dai tempi di Cuniolo fino ai tempi di un'altro campionissimo locale, Fausto Coppi!



domenica 9 ottobre 2011

il territorio della bici.....


ABSTRACT DEGLI INTERVENTI
Introduzione
paolo greco architetto e pietro cordelli art director - Cowotrentotto

Saluto di benvenuto e introduzione al luogo, Cowotrentotto, come primo spazio di lavoro destinato al coworking a Tortona, eccezionalmente aperto ad evento pubblico per un incontro-dibattito di interesse territoriale su ciclismo sportivo, mobilità sostenibile e sviluppo

Premessa
dario canciani ingegnere - studio ACME

Premessa ai lavori con introduzione degli argomenti della giornata:
  • il ciclismo sportivo come identità fortemente radicata nella memoria storica collettiva
  • il ciclismo d'epoca, un trend di successo per lo sviluppo delle colline tortonesi
  • ciclismo, mobilità sostenibile e sicurezza stradale, spunti per progetti in ambito urbano
  • ciclismo, progettazione e paesaggio attraverso l'esperienza del parco del ciclismo di Settimo Milanese
Introduzione alla performance artistica di Riccardo Guasco, rappresentazione visuale dell'evento attraverso la pittura del volto dei campionissimi.


Viva Coppi
Dal testo di Filippo Timo “Viva Coppi”, attraverso la voce di Gino Bartalena

«È mia?», ribatté Faustino, incredulo.
«È tua: hai otto anni, è tempo di avere una bici».
Faustino aveva il batticuore.
[…]
La strada che congiunge le case del paese all’abitato di Sant’Alosio è lunga poco più di un chilometro e per gran parte è ombreggiata da un bosco di roveri e acacie. Oltre il bosco, sulla sponda carezzata dal mattino, s’apre il piccolo coltivo della Crocetta, tenuto allora dalla famiglia di Domenico. Poi i crepacci bianchi e la grande foresta, fino a Garbagna.
[…]
Faustino allora girò la bici e via per la discesa,.....

L'esperienza dell'eroica
Filippo Arata

Il ciclismo d'epoca rappresenta un fenomeno in continua crescita che unisce ex-professionisti, professionisti ed amatori attorno al fenomeno del collezionismo di bici d'epoca e alla partecipazione ad eventi sportivi in cui ripercorrere gli antichi percorsi.

Testimonianza di tale trend di crescita è stata la partecipazione di oltre 4000 ciclisti all'Eroica, gara evento tenutosi all'inizio di ottobre a Gaiole in Chianti.
L'evento assume rilievo assoluto in considerazione del fatto che il comune ospitante è una piccola realtà di 2700 abitanti, che diventa attrattiva per circa 8000 presenze in concomitanza dell'evento.
Numerose esperienze all'estero testimoniano il successo del ciclismo d'epoca e delle interessanti prospettive di sviluppo territoriale che attorno ad esso si generano.
Si parla ormai di eventi sportivi che generano flussi turistici significativi temporanei e flussi continuativi comunque rilevanti per piccole realtà collinari.
L'organizzazione dell'Eroica vede la partecipazione attiva di enti pubblici, fondazioni bancari e istituti, privati come sponsor, tutti coinvolti nel processo di valorizzazione del territorio.
Attorno all'evento sportivo si attivano infatti tutte le attività legate all'ospitalità, alla somministrazione di bevande, alla ristorazione, alla vendita del prodotto locale e tutti i sistemi di ricettività alternativa, dagli agriturismo ai campeggi e b&b.
È opportuno inoltre evidenziare come il paesaggio possa beneficiare degli interventi di mantenimento e recupero delle strade bianche, oltre al messaggio che passa attraverso la bicicletta e che indica come possibile l'uso di un mezzo assolutamente ecologico, economico e quindi anche sostenibile, sia per l'attività sportiva che per i brevi spostamenti quotidiani o del week-end.
Attorno all'evento sportivo vengono ulteriormente attivati incontri culturali, visite al patrimonio artistico ed architettonico, mercatini d'epoca e del prodotto locale e artigianale.
Tutto ciò porta vitalità ed animazione in piccole realtà provinciali che divengono interessanti per un turista di differente estrazione e nazionalità. Non bisogna infatti dimenticare che all'evento hanno partecipato francesi, tedeschi ed anche giapponesi, con le famiglie al seguito e con l'attenzione del giornalismo sportivo nazionale

Progettare la mobilità sicura
Andrea Marella ingegnere – Traffic lab – studio del traffico e della sicurezza stradale

Educazione stradale
L'educazione stradale come fondamento dei futuri comportamenti degli utenti della strada sia nel rispetto delle regole che nel mantenimento di atteggiamenti sicuri e consapevoli:
  • le regole del codice della strada
  • le sanzioni del codice della strada
  • i comportamenti del codice della strada
Mobilità sicura e sostenibile
I termini “sicurezza” e “sostenibilità” costituiscono le basi per lo sviluppo della mobilità futura. In tale ottica si sviluppano:
  • percorsi sicuri di scuola
  • lezioni sul territorio (misurare la velocità)
  • camminate, biciclettate
  • proposte per l'amministazione
Sicurezza stradale
La sicurezza stradale fino ad oggi si è costruita attorno a:
  • il semaforo
  • la rotatoria
  • allargamento delle strade, rettifica di curve
Messa in sicurezza delle strade
Gli strumenti contemporanei per i futuri progetti sulla mobilità sono:
  • analisi di sicurezza (incidenti, traffico, velocità)
  • piani per la sicurezza e la mobilità
  • moderazione del traffico (urbano ed extraurbano)
Piste ciclabili
Non costituiscono un “diverso da”, esterno rispetto alla mobilità veicolare, ma un sistema complesso di mobilità veicolare e ciclopedonale in spazi organizzati e regolamentati attraverso la riduzione della velocità massima.
Ciò non comporta variazioni significative sulla velocità media; porta invece risultati significativi in termini di riduzione del rischio di incidenti gravi.
La moderazione del traffico costituisce una importante tecnica di ecologia urbana, punto di incontro tra diverse discipline come urbanistica, ingegneria del traffico, arredo urbano. Essa si basa su principi: di bassa velocità delle auto, in modo da permettere la coesistenza pacifica tra auto e pedone, percorsi pedonali continui e protetti e spazi pubblici non orientati solo al traffico ma anche alle altre funzioni urbane. Questa tecnica permette di organizzare in modo nuovo gli spazi pubblici, e sta diventando un potente strumento di riqualificazione urbana in tutta Europa.

Mobilità ciclabile
Costituisce una scommessa sull'efficienza della mobilità urbana futura se organizzata in reti ciclabili estese sul territorio e dotata di punti di interscambio e bike sharing, uno degli strumenti di mobilità sostenibile a disposizione delle amministrazioni pubbliche che intendono aumentare l'utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici (autobus, tram e metropolitane), integrandoli dall'utilizzo delle biciclette condivise per i viaggi di prossimità dove il mezzo pubblico non arriva o non può arrivare.






Parco del ciclismo – un progetto per la città di Settimo Milanese
Giacomo De Amicis architetto – Deamicisarchitetti

La progettualità rappresenta una necessità per lo sviluppo territoriale. Settimo Milanese ha intrapreso un percorso progettuale che ha inteso unire paesaggio, nuove funzioni urbane, mobilità e processi sociali in un unico intervento: il parco del ciclismo.
Si tratta di un progetto di scala sovra-regionale, e addirittura internazionale, per la realizzazione di un grande centro sportivo dedicato principalmente al ciclismo, attraverso la realizzazione di un velodromo, percorsi stradali e piste mountain bike, ma che include anche uffici federali, impianti natatori, servizi ricettivi, commercio e terziario avanzato su una superficie superiore ai 500 mq.
L'approccio progettuale ha generato un sistema territoriale basato su un'ampia area verde, un bosco, all'interno del quale trovano spazio come “radure” gli impianti sportivi e gli edifici commerciali e terziari.
Si tratta di un progetto unitario che apre la possibilità all'inserimento e alla sostituzione delle funzioni, privilegiando gli interventi infrastrutturali, i collegamenti con i trasporti pubblici, le relazioni con l'abitato e il sistema dei parchi dell'area nord Milano.
Con l'obiettivo di realizzare un grande impianto sportivo dedicato al ciclismo, si genera un processo virtuoso di qualificazione paesaggistica, di miglioramento del sistema della mobilità, di sviluppo economico e sociale.
Il progetto, di iniziativa pubblica, ha visto uno sviluppo significativo attraverso l'interessamento di grandi gruppi economici ed è naufragato per gli inevitabili avvicendamenti politici e la difficoltà di reperire le aree, frammentate in tante piccole e differenti proprietà.


Dibattito

A seguito dei temi presentati dai relatori si è aperto un vivace dibattito tra i presenti.
Tra i più interessanti l'intervento del Cav. Tarcisio Persegona, che esprimendo compiacimento per una giornata dedicata al tema del ciclismo nel territorio ed in particolar modo per il progetto di “parco del ciclismo” di De Amicis racconta la storia del fallimento dell'analogo progetto per Novi-Serravale, infrantosi contro rivalità e campanilismi, e la chiara consapevolezza che una proposta del genere deve riguardare una porzione di territorio ampia e richiamare così un vastissimo bacino di utenza. Addirittura Persegona ragiona in termini mondiali, così che tutti i ciclisti possano avere un luogo simbolo nel quale almeno una volta nella vita dover andare. E dove se non nel tortonese, territorio che ha visto la nascita e il mito di Girardengo, Cuniolo e Coppi? Afferma infatti il cavaliere “se al bambino di otto anni che va a scuola gli chiedi chi è Coppi, lo sa”.
Il dott Prete esprime forti perplessità, sia sulla capacità ricettiva del territorio (prendendo spunto dall'eroica che ha visto la partecipazione, tra corridori e famiglie, di ottomila persone) sia sulla tradizionale ritrosia di parte della popolazione verso il commercio e lo sviluppo turistico.
Il cav. Persegona ribatte portando l'esempio dell'Outlet di Serravalle, indotto compreso: dieci milioni di visitatori all'anno, che significano ricchezza e che hanno attirato attività ed investimenti senza creare particolari difficoltà. Il concetto è che se le persone sono attratte in massa in un luogo, poi il traino commerciale viene da sé, in modo naturale: ci sarà chi costruirà alberghi, quindi negozi ed attività di supporto.
Tale analisi viene condivisa e confermata dall'arch. De Amicis che a Settimo, con un progetto ancora in essere, aveva già attirato l'interesse di Decatlon e di diverse catene alberghiere o di servizi.
Fabio Finotti pone l'accento sui giovani: dice infatti: “chi vuol nuotare può andare in piscina, chi gioca a calcio va in un campetto, ma chi vuole andar in bici? Occorrono luoghi in cui i bambini ed i ragazzi lo possano fare in sicurezza”. Del resto, se non ci saranno le condizioni per far crescere la passione del ciclismo nei giovani non potremo più avere campioni come Cuniolo, Girardengo e Coppi.
Infine l'arch Furia espone il punto di vista delle Pubbliche amministrazioni che spesso si trovano a dover creare equilibri tra esigenze diverse ed a volte addirittura contrastanti, portando l'esempio lampante ed emblematico della pista ciclabile di Corso Don Orione trasformata quasi subito in parcheggio.
Il dibattito che si è venuto a creare in maniera spontanea ed appassionata ha quindi, in conclusione, messo in evidenza l'importanza dei temi trattati, l'interesse di larga parte delle popolazione per la viabilità sostenibile e in definitiva ha posto le basi per un futuro incontro che sviluppi in modo più approfondito le tematiche emerse durante il convegno.

RASSEGNA STAMPA